AUGURI

mozart è un grande! a volte passo ore ad ascoltare il requiem o le sue opere con mio papà..è rilassantissimo! peccato però che mio papà voglia spiegarmi tutto e non stia mai zitto un secondo

devo andare a mangiare!

è colpa del tedesco se non mi piace più e poi mi sta anche un pò antipatico

er ist ein Wunderkind
er ist ein Genie

er ist GESTORBEN!!!!!!!!!!!! anche il mio bisnonno è morto eppure nessuno parla di lui...
perchè di mozart si????

già! io quando morirò -se morirò xk ormai la scienza...- vorrò essere ricordata!!!!

non farti questi problemi adesso..........vivrai ancora per molti e molti anni

ma sì....voglio vivere il tempo che è giusto

si potrebbe morire da un giorno all'altro..
hehe ook ottimismo puro!

nooooooooooooooo non dire così ceci

Per carità prima o poi bisogna morire ma non vedo perché interessarsene adesso

questa volta sono d'accordo con te leo anche se io "ti ucciderei subito"!!!!!!!

bè...io spererei di morire il più tardi possibile..sul mio letto...al calduccio....
però se dovessi morire, so come vorrei morire...che consolazione

sicuro come la morte dicono no?
vabè basta con questi discorsi lugubri!

AUGURIIIIIII di buon Natale a tutti!

auguroni per un felice natale ma ancora più importante è che è arrivato babboooooooooo nataleeeeeeeeeeee
scusate il ritardo

AUGURIIIIIII di buona Pasqua a tutti!

leo stai bene?!?!?! mi piaceva di più la foto della tua testona vicino a quella di una statua...

Sto benissimo

AUGURIIIIIII di buon 2 Settembre a tutti!

altrettanto

Grazie..e rinnovo gli auguri per il 3 settembre

ma quale occasione più speciale per fare gli auguri! io faccio gli auguri delle 18.00 passate a tutti!

se non vi conoscessi direi che siete un pò matti tutti e due..

Cmq, già che ci siamo... Buon 3 settembre a tutti!!
(fino a tre secondi fa ero convinta che oggi fosse il 4 ma va beh... Ah, anche voi mi conoscete abbastanza per sapere che non sono pazza naturalmente.. )

Buon 4 settembre! (e con questo smetto di fare la pazza)

Che, è il 5 oggi? accidenteria qua il tempo ci mangia i risi. Auguri a tutti per la fine dell' impero romano d'occidente!!
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Il 5 Settembre dell' anno domini 476 d.C. entrava a Ravenna,ultima roccaforte dove il giovane imperatore Romolo Augustolo aveva trovato speranza, in un impero ormai spossato da decenni, secoli di difficoltà, Odoacre, vestito a puntino, con i capelli rossi buttati dietro la schiena e simili a fiamme quando il vento salmastro li scompigliava.
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Lo spadone lucidato a nuovo dal sangue degli ultimi valorosi servitori dell' impero che l' aveva incrostato e il mantello in una corporatura enorme e imponente, gli danno un' aria che incute rispetto e gli ultimi abitanti di Ravenna al suo passaggio si fanno da parte timorosi, rientrando in casa e a stento riuscendo a farsi il segno della croce. Romolo Augustolo è nel suo trono, tremante come un uccellino, abbandonato da tutti, in balia di sè stesso. Tuttavia assume un atteggiamento dignitoso, e attende il nemico con forza. Odoacre attraversa la città coi suoi fedelissimi dal cipiglio minaccioso, pieno di orgoglio. Lui, lui!, un BARBARO, nato nelle steppe, cresciuto tra cavalli e pasti di carne cruda e fumante al gelo, sonni in foreste spettrali coi lupi e gli orsi alle costole, guerre sanguinose e sempre quel nome, ROMA, come causa e obiettivo di tutto; è riuscito a soffocare la sua morente potenza e impadronirsene! pensando a ciò il generale grugnisce di soddisfazione. Suo padre sarebbe molto, molto fiero di lui e così tutto il suo popolo. Mentre medita così, sale i gradini che lo portano ove è rinchiuso l' imperatore. Poi entra. Attraversa i corridoi, ammirando i mosaici coloratissimi alle pareti e proseguendo. Nessuno gli pone resistenza. Ormai la forza di Roma è solo un sogno, un'illusione . "Hik impperattor?" chiede ad un servo indicandogli l' ingresso di un grande salone. "Ita, sed..." "TAKKE!" e lo spinge via con una manata nel petto. Attraversa l' entrata. Il giovane imperatore è ritto e fiero sul suo trono, come lo furono Augusto, Tiberio, Claudio, Tito... Romolo Augustolo e Odoacre si guardano per poche decine di secondi in silenzio, l' uno ha un occhio attento, intelligente, ma chiaramente acerbo, l'altro esibisce un' occhio di ghiaccio e arrossato da notti di veglia e di forti bevande, ma pur sempre sicuro e minaccioso.
Due epoche si guardano e si toccano. Roma, con il suo impero esteso dalla brughiere nebbiose scozzesi alle coste nordafricane profumate dalle arance, se ne va, e lascia strada ad un' epoca nuova, di decadenza e rinascita, forti rimpianti e grandi speranze.

Diamo un'altra versione della stessa storia...

Il 5 Settembre dell' anno Domini 476 d.C. entrava a Ravenna, ultima sacca di decadenza e malcostume in cui la casa imperiale [stretta attorno al potere (o all'illusione di potere) dell'imperatore-bambino Romolo detto l’Augustolo, cioè il Grand-ino, il Magnifich-etto, il Piccolo Accrescitore (di cosa poi? di Roma, da cent’anni, nei fatti, non più capitale, non più importante, lasciata nelle mani di poche famiglie ricchissime e spregiudicate? dell’Impero, da molto tempo in costante riduzione, rosicchiato ai margini da centinaia di popoli affamati in cerca di terre? della gloria dello Stato Romano, ovvero della Res Publica da anni divenuta Res Privata di pochi oligarchi, o meglio, di pochi affaristi? Del Senato e del Popolo, l’uno sempre più corrotto ed impotente, l’altro sempre meno interessato ai movimenti della politica?)...] trovava ancora modo di dedicarsi ai suoi traffici e di crogiolarsi negli agî, Odoacre, barbaro colto più d’un romano, che parlava probabilmente un miglior latino di Romolo stesso, e certo ne sapeva di più di arte militare...

“Estne hic Imperator tuus?”
“Parvulus ille Augustulus?” rise la guardia interrogata da Odoacre. “’llic intra... facile interficias, nisi iam mortuus est... terrore scilicet...”